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SCUSA SONO IN RIUNIONE

Ti posso richiamare?

Già il titolo racconta molto di questa commedia, una frase che si trasforma in tormentone, per una generazione, quella dei quarantenni di oggi, abbastanza cresciuta da poter vivere inseguendo il successo e la carriera ma non abbastanza adulta da poter smettere di ridere ed ironizzare su se stessa. Ex ragazze ed ex ragazzi che senza accorgersene sono diventati donne e uomini con l’animo diviso tra le ambizioni ed i propri bisogni di affetto, ma anche in fondo persone portatrici sane di un fallimento sentimentale vissuto sui ritmi frenetici di un'esistenza ormai dipendente dalla tecnologia che non lascia spazio ad un normale e sano vivere i rapporti interpersonali! Ma cosa succederebbe se queste stesse persone per uno strano scherzo di uno di loro si ritrovassero protagonisti di un reality show televisivo? La risposta rimane di proprietà di un pubblico che dopo avere riso di se stesso si interrogherà a lungo sul senso di molti aspetti della sua vita!


Dopo il grande successo teatrale di "Mi piaci perché sei così" e quello cinematografico di "Ti sposo ma non troppo" ritroviamo la coppia Incontrada-Pignotta in una commedia geniale, travolgente, assolutamente da non perdere!

SCUSA SONO IN RIUNIONE
Ti posso richiamare?


di Gabriele Pignotta

con
Vanessa Incontrada, Gabriele Pignotta,
Fabio AvaroSiddhartha PrestinariNick Nicolosi

Regia - Gabriele Pignotta
Scene - Matteo Soltanto
Costumi - Valter Azzini
Luci - Pietro Sperduti
Musiche - Stefano Switala

Aiuto regia - Julie Ciccarelli


Direttore di scena - Raffaele D'Alesio
Capo elettricista - Paolo Tizianel
Fonico - Giulio Antognini
Sarta - Diana Ferri
Attrezzista - Fabiana Di Marco
Assistente scenografo - Andrea Cippitelli
Pittore scenografo - Adriano Nardi
Costruzione scene - La Tecnica S.r.l.
Tessuti scenografici - Mediapont S.r.l.

Produzione - A.Artisti Associati

Distribuzione -  Barbara Vernassa

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TOILET

Sono chiuso qui dentro ma nessuno sa dove... NEANCHE IO!

Il manager Flavio Bretagna sta guidando e risponde a mille telefonate. Ha bisogno di una pausa e si ferma in una piccola area di servizio. È distratto e non memorizza dove si trova. Sempre al telefono, entra nel bagno. Ma al momento di uscire la porta si blocca, e nessuno da fuori sembra sentirlo...
Gabriele Pignotta si mette alla prova con uno spettacolo pop innovativo e sorprendente, che mescola commedia (si ride tanto), atmosfere di suspense (la situazione si fa via via più tesa) e introspezione psicologica. Un “one man dramedy” che si prepara a diventare un cult.

Non un monologo ma una originalissima commedia che conserva anzi sublima lo stile delle commedie precedenti di questo artista. Una storia divertente e appassionante in cui lo spettatore segue con trepidazione la vicenda del protagonista che cerca in ogni modo di uscire dal bagno di questo piccolo autogrill dove è rimasto chiuso!
Per farlo interagisce al telefono con il Maresciallo dei carabinieri con la sua segretaria e con una serie altri inaspettati personaggi tra i quali le persone che hanno scritto gli annunci sui muri del bagno regalando momenti di imperdibile comicità.
Uno spettacolo coinvolgente ed emozionante con una colonna sonora sorprendente e un paio di sorprese davvero sfiziose per i nostri spettatori. Assolutamente da non perdere! Si tratta di un genere che mescola la commedia (si ride tanto), atmosfere di suspance (che spingono lo spettatore a voler sapere come andrà a finire) e l'introspezione psicologica perchè dopo ore che il protagonista resta intrappolato, il bagno di quell'autogrill si trasforma in uno spazio in cui si materializza anche l'inconscio non consentendo fughe.

Un uomo guida distratto da una telefonata di lavoro. Deve andare al bagno, si ferma in una piccola area di servizio di una strada secondaria di provincia. Sempre al telefono, non memorizza dove si trova esattamente. Entra in bagno fa quello che deve fare ma quando va per uscire la porta non si apre. È uno scherzo? No, la porta non si apre, nessuno sembra esserci li fuori e nessuno sa dove si trova…
Uno spettacolo pop innovativo e sorprendente che racconta l’incredibile storia di un uomo chiuso per 72 ore nel bagno di una piccola area di servizio, ispirato ad una storia vera.

Una storia scritta diretta e interpretata da Gabriele Pignotta

Aiuto regia Julie Ciccarelli

Supervisione artistica e acting coach Cristina Vaccaro

Musiche originali Stefano Switala

Scene Tiziana Liberotti


Durata 80 minuti

GUARDA IL TRAILER

https://www.youtube.com/watch?v=A36WNRgPVRE

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NON MI HAI PIÙ DETTO TI AMO

Una commedia ironica, intelligente, appassionante, cucita addosso a due protagonisti perfetti, istrionici, esilaranti e straordinariamente affiatati.

Un progetto produttivo ambizioso, un allestimento di altissimo livello che saprà regalare allo spettatore momenti di assoluto divertimento e di grandissima emozione.

La famiglia è ancora il cardine della società e il nostro punto di riferimento assoluto? Come si stanno evolvendo le nostre famiglie alla luce delle trasformazioni sociali, politiche ed economiche in atto? E’ questo il tema attualissimo sul quale nasce e si sviluppa questa ironica ed sorprendente pièce teatrale.

In sintesi si tratta della storia di una famiglia italiana contemporanea, costretta ad affrontare un cambiamento traumatico improvviso che, alla fine di un percorso umano difficile ed intenso, si ritroverà completamente trasformata e forse più preparata a sopravvivere.

Lorella Cuccarini, al culmine della sua maturazione artistica, accetta la sfida di interpretare straordinariamente il ruolo che le è più congeniale, quello di una madre, Serena, che trova la forza di mettersi in discussione.

In seguito ad un imprevedibile, ma forse “salvifico” incidente di percorso infatti, questa super-mamma e moglie perfetta, che porta sulle sue spalle tutta l’organizzazione e la responsabilità della famiglia, capisce che forse questo ruolo non è più funzionale alla sua felicità e con grande coraggio, decide di recuperare se stessa e il suo essere donna rimettendo completamente in gioco l’equilibrio su cui poggia l’intera famiglia.

Suo marito Giulio (un ineguagliabile Giampiero Ingrassia) inizialmente destabilizzato da questo repentino cambiamento, troverà la forza di reagire, riscoprendo finalmente il suo ruolo di padre e di “genitore” per troppo tempo delegato passivamente alla moglie.
Anche i due figli (Tiziana e Matteo), due ragazzi di vent’anni, andranno incontro ad una crisi profonda esattamente come i loro genitori, ma quando tutto sembra portare verso la più amara delle disgregazioni familiari, ognuno riuscirà a trovare delle risorse interiori inaspettate che porteranno la famiglia a ricomporsi con un avvincente finale a sorpresa!


La lezione che tutti avremo imparato è che forse oggi la famiglia per sopravvivere ai cambiamenti, deve essere anche lo spazio per l’individuo e non solo per il ruolo (madre, padre, figlio).


https://www.facebook.com/nonmihaipiudettotiamo/

NON MI HAI PIÙ DETTO TI AMO

di Gabriele Pignotta

con Lorella Cuccarini e Giampiero Ingrassia

Raffaella Camarda, Francesco Maria Conti e Fabrizio Corucci

Regia Gabriele Pignotta


Musiche Giovanni Caccamo

Scene Alessandro Chiti

Costumi Silvia Frattolillo

Light designer Umile Vainieri

Sound designer Luca Finotti

Aiuto regia Julie Ciccarelli



Produzione Milleluci Entertainment

GUARDA IL TRAILER

https://www.youtube.com/watch?v=NONPjc4wSlw

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CONTRAZIONI PERICOLOSE

La scena è ambientata in un reparto di ginecologia. Una donna ha le contrazioni e sta per partorire. La situazione è concitata: un ostetrico cerca di tranquillizzarla, ma soprattutto cerca di tranquillizzare l'uomo che la accompagna: il marito? No...il fratello? No...il compagno?...non proprio. Un amico speciale, al quale la donna ha nascosto la sua gravidanza!

A volte l'amore è più vicino di quanto si creda.

Con “Contrazioni pericolose” – commenta Gabriele Pignotta - ho voluto raccontare con disarmante ironia, una piccola grande storia di amicizia tra un uomo (Massimo – Gabriele Pignotta) ed una donna (Martina – Siddhartha Prestinari) entrambi quarantenni, che proprio il giorno del parto di lei, mettono in luce attraverso un lungo dialogo in una stanza del reparto maternità, tutte le loro fragilità e insicurezze.

GUARDA IL TRAILER

https://www.youtube.com/watch?v=9Mwn5RH0EVQ

CONTRAZIONI PERICOLOSE

Di Gabriele Pignotta

Con Gabriele Pignotta, Fabio AvaroSiddhartha Prestinari

Regia di Gabriele Pignotta

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OSTAGGI

OSTAGGI è un testo teatrale che denuncia già nel titolo la propria appartenenza ad un genere diventato ormai un classico nella letteratura e nel cinema.


Uomini assediati, che tengono imprigionati altri uomini e che trattano per la loro liberazione. Una formula in grado di dar vita ad una concentrazione di sentimenti estremi e a un’infinità di modalità interpretative, da quelle violente e drammatiche, dallo scavo psicologico, al paradosso comico.

In OSTAGGI si racconta una storia cruda e divertente, una metafora delle disuguaglianze sociali, economiche e razziali, un apologo sulla profonda crisi che ormai stiamo vivendo da anni.


Un uomo, che ha appena rapinato un modesto istituto bancario, tiene in ostaggio, in una panetteria, quattro persone dopo essere riuscito a fuggire a un inseguimento della polizia. L’uomo inizia una tormentata trattativa con le forze dell’ordine, in un progressivo batti e ribatti di proposte e controproposte.
La situazione è resa difficoltosa e comicamente bizzarra dalla tipologia degli ostaggi che casualmente si trovavano nel negozio al momento dell’irruzione.
Oltre al panettiere, proprietario del locale, sono presenti un’anziana pensionata dal precario stato di salute, una donna dai modi sbrigativi e anticonvenzionali che pratica il mestiere più antico del mondo e un extracomunitario. All’interno di questa piccola comunità iniziano a sorgere contrasti, ostilità e una divertente lotta per la sopravvivenza. Il punto è rimanere in vita evitando sia un’irruzione della polizia, che le ritorsioni del loro carceriere. La storia procede attraverso colpi di scena, capovolgimenti di fronte e sorprese sia sull’identità del rapinatore, che sulla vera indole degli ostaggi. Lentamente emerge anche una straordinaria e quasi commovente solidarietà che metterà sullo stesso piano tutti quanti, sequestratore e prigionieri.

OSTAGGI è una commedia movimentata, con una costruzione drammaturgica caratterizzata da una comica adesione con la realtà sociale che caratterizza i tempi che viviamo. Un piccolo specchio in grado di riflettere l’anima di una comunità che, a dispetto della disgregazione che sta vivendo, ritrova un’umanità solidale e profonda.


Con Michela Andreozzi, Gabriele Pignotta, Pietro Genuardi, Silvana Bosi, Jonis Bascir

Scritto e diretto da Angelo Longoni

Aiuto regia Julie Ciccarelli

Musiche Jonis Bascir
Scene Francesco Ghisu
Costumi Margherita Longoni

Coproduzione Viola Produzioni e Pragma Srl

GUARDA IL TRAILER

https://www.youtube.com/watch?time_continue=1&v=H0yqIcy6-SQ&feature=emb_logo

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MI PIACI PERCHÉ SEI COSI'

Marco e Monica (Gabriele Pignotta e Vanessa Incontrada) sono innamorati e sposati da qualche anno. Come accade spesso in tante storie d'amore, la passione iniziale cede il passo ai primi screzi e alla noia. Quando la loro storia d'amore sembra essere ormai giunta al capolinea, decidono di tentare in extremis una terapia di coppia sperimentale che metterà i due protagonisti in condizione di vedere il mondo con gli occhi del partner. Tre mesi nei panni dell'altro! Al loro fianco un'altra coppia, Stefano e Francesca (Fabio Avaro e Siddhartha Prestinari), i vicini di casa, che invece rappresentano la classica coppia di facciata nella quale i due partner sembrano felici agli occhi degli altri, ma in realtà si detestano profondamente e non hanno il coraggio di dirselo…. La vita di queste due coppie si intreccerà inevitabilmente dando vita a situazioni bizzarre, sorprendenti e soprattutto, in alcuni casi, esplosive.


La nuova commedia di Gabriele Pignotta ci regala l’ennesima occasione per ridere, divertirci, ma anche riflettere sulla condizione attuale della coppia 2.0!

MI PIACI PERCHÉ' SEI COSI'

Di Gabriele Pignotta 

Con Vanessa Incontrada, Gabriele PignottaFabio Avaro e Siddhartha Prestinari

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